Progetti speciali
Mare Nostrum – la fotografia A Giugno 2014 Massimo Sestini si trovava sulla Fregata Bergamini, durante l'Operazione Mare Nostrum (MNO), organizzata dal governo italiano, dopo che, il 3 ottobre 2013, centinaia di migranti morirono affogati nei pressi dell'Isola di Lampedusa. Nell'Operazione Mare Nostrum erano coinvolte la Croce Rossa Italiana, Save the Children e altre organizzazioni non-governative nel tentativo non solo di salvare delle vite, ma anche di fornire assistenza medica e supporto a persone che rischiano la vita per attraversare il Mar Mediterraneo .
Nel giugno del 2014, Massimo Sestini era sulla Fregata Bergamini della Marina Militare Italiana, impegnata nelle operazioni di salvataggio Mare Nostrum, missione militare e umanitaria voluta dal Governo Letta per evitare il ripetersi di naufragi come quello del 3 ottobre 2013 nel quale morirono 366 persone.
Mare Nostrum coinvolgeva la Marina, la Croce Rossa italiana, Save the Children e altre organizzazioni non Governative, tutti impegnati nello sforzo salvare e supportare le persone che rischiavano la loro vita per attraversare il Mediterraneo.
Dopo giorni di tempesta, il 6 giugno 2014 a venti miglia dalle coste libiche, viene avvistato il primo barcone carico di persone e, raggiunto con l’elicottero, Massimo riesce a riprendere il momento di sorpresa, sollievo e gioia quando tutti, dalla barca, guardano in alto verso di lui.
La foto vince il Word Press Photo, secondo premio General News single 2015 ed è selezionata da Time tra le migliori 10 foto del 2014. E' stata inoltre pubblicata centinaia di volte, quasi prendendo vita a sé, utilizzata per la campagna UNHCR’s Millions Have Fled Conflict- Please Help Today.
Tutte le foto del reportage fatto sulla Bergamini fanno parte di un video “Mediterraneo. La nosra frontiera Liquida” ideato da Gabriella Guido e Rosalba Ferba, con testi di Erri De Luca e musiche di Giovanni Luisi, proiettato per la prima volta nella sezione Risonanze alla Festa del Cinema di Roma 2015.
WRU? Il progetto Dal quando ha scattato la foto, Massimo si è spesso domandato dove fossero le persone salvate da quel barcone.
Durante il tour del Word Press Photo, in Svizzera, Massimo Sestini è stato avvisato che una famiglia di rifugiati si era riconosciuta nella foto. E’ stata la notizia che ha dato il via a Where Are You? Sapere che almeno uno dei 500 migranti salvati da quella piccola imbarcazione aveva iniziato una nuova vita in Europa è stato un grande stimolo e dato luogo all'idea della creazione di un progetto fotografico.
“E' stata una specie di epifania. Ad un tratto ho pensato che sarebbe stato magnifico essere in grado di ritrovare tutte quelle persone e scoprire dove vivono ora, se sono riusciti a stabilirsi da qualche parte”
Il 4 ottobre 2015 è stata lanciata la pagina web www.massimosestini.it/wru.html per entrare in contatto con il maggior numero possibile di persone che erano su quella barca, documentare la loro nuova vita e raccontare la loro storia.
Un appello è stato lanciato sui social network, attraverso il web e le ONG impegnate nel lavoro con i migranti e i richiedenti asilo, la speranza è che chiunque riconosca qualcuno nella fotografia ci scriva.
Where Are You? Si configura come un work-in-progress, ma l'idea principale è chiedere a tutte le persone che riusciremo a rintracciare di raccontarci la loro storia attraverso oggetti, immagini, scritti, video. Ogni storia sarà differente, con le sue peculiarità, per questo vorremmo dare a ognuno la possibilità di scegliere il media che preferisce per raccontare la sua esperienza.
L'idea è creare una testimonianza visiva di cosa è accaduto a quel particolare gruppo di migranti e mostrare ciò che raramente viene riportato dai mezzi di informazione: la vita quotidiana dei rifugiati da una prospettiva che travalica quella dell'emergenza.
La campagna – diffondere la notizia Grazie all'interesse di molti, tra cui giornalisti, colleghi fotografi e organizzazioni umanitarie il progetto Where Are You? È apparso su un ampio numero di siti web e social networks. Come ha detto Massimo Sestini in un'intervista:
“Per fortuna oggi moltissime persone sono costantemente connesse attraverso il web e questa rete virtuale che abbiamo cercato di creare lanciando il nostro semplice appello ha iniziato presto a dare i suoi frutti. Esattamente una settimana dopo la messa on-line della pagina dedicata al progetto, il 10 ottobre 2015 alle 17.40 è arrivato un messaggio sulla mia pagina Facebook: Salve Signor Sestini, come va? Ero su quella barca insieme ad altre 25 persone che vivono come me a Napoli. Ricevere questo messaggio è stato pazzesco, ovviamente è solo l'inizio, ma significa che le cose si stanno muovendo e – da un punto di vista professionale – rappresenta il legame veramente forte che ogni fotografo instaura con i suoi scatti”
Si tratta di un progetto contro la paura irrazionale che si è diffusa in Europa. Where Are You? È un tentativo di dare un volto a tutti coloro che, al giorno d'oggi, sono percepiti come una massa indistinta. Il ruolo di un fotoreporter in queste circostanze è diverso dal solito, l'obiettivo non è più catturare un'immagine che sarà pubblicata sui giornali, ma è diffondere un messaggio che possa migliorare la comprensione reciproca e favorire l’integrazione, incoraggiando il dialogo interculturale e favorendo la tolleranza e il rispetto per la diversità.